Verduzzo
Il Verduzzo Friulano, da non confondere con il Verduzzo Trevigiano, è un vitigno autoctono del Friuli, noto, per l'appunto, anche con il termine strettamente dialettale del Verduz, da cui deriva l'omonimo vino bianco di rara eleganza e dal sapore fruttato. (continua)
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Vino Verduzzo
Il Verduzzo Friulano, da non confondere con il Verduzzo Trevigiano, è un vitigno autoctono del Friuli, noto, per l'appunto, anche con il termine strettamente dialettale del Verduz, da cui deriva l'omonimo vino bianco di rara eleganza e dal sapore fruttato. E' largamente diffuso in tutto il territorio regionale, dato che viene coltivato sia in pianura che in collina, anche se la qualità più pregiata si ottiene proprio dalla collina, grazie alle caratteristiche climatiche che la caratterizzano.
Il vitigno del Verduzzo
Dal vitigno Verduzzo Friulano, derivano fondamentalmente due tipi di vini: uno secco e uno dolce. In particolare il Verduzzo dolce deriva da vendemmie tardive o da uve messe ad appassire. Nel primo caso si ottiene un vino giallo ma con una trasparenza verdognola, citrino, senz'altro fruttato e con un profumo ampio e fresco, con un retrogusto che ricorda la pera, la mela e i tipici frutti estivi della nostra penisola, come l'albicocca e la nocepesca. Nella seconda variante, invece, si origina un vino color giallo dorato, anche questo profumato di frutta, piuttosto tannico, corposo e dotato di un retrogusto di miele.
La vinificazione
Il Verduzzo friulano è vinificato, quindi, in diverse aree vinicole e soggetto a procedure che differiscono tra di loro. Per lo più la vinificazione avviene, come detto, partendo da vendemmie tardive o da uve appassite: in entrambi questi casi, l'elevato grado zuccherino e il buon contenuto di tannini, le rendono ottimali per la realizzazione di un vino che viene, poi, lasciato maturare in botti di rovere, per un periodo più o meno lungo. L'incontro con la botte, infatti, consente di esaltare la buona lunghezza gustativa e la grande struttura che già caratterizzano le uve del Verduzzo mentre gli aromi di spezie e vaniglia si legano alle pregiate note legate ai tannini del legno, ampliando così la gamma olfattiva e gustativa che il Verduzzo Friulano è in grado di regalare.
Gli abbinamenti del Verduzzo
Si tratta di un vino adatto ad accompagnare le portate delicate di pesce, crostacei e frutti di mare. In linea di massima la variante secca, e più in dettaglio, la variante secca è un vino fresco che va servito a 8/10 gradi, per accompagnare risotti agli asparagi o alle verdure, ravioli, betiole, trota, branzino alla griglia, frittate di verdura. La variante dolce, invece, va servito a 10/12 gradi e si accosta principalmente a pesci crudi o al vapore, a crostacei in salsa alle verdure, a tortelli di zucca ma anche alla pasticceria, come dolci di mandorle, alla crema o alla frutta.
Verduzzo: storia e territorio
Il Verduzzo è presente in Friuli da secoli: vi sono, addirittura, documenti storici che raccontano di questo vitigno già durante un banchetto di Papa Gregorio XII in onore del Concilio Vaticano di Cividale, tenutosi nell'omonima città, nel giugno del 1409. Ha resistito, al meglio, più di altri vitigni, alle malattie delle viti, tipo la fillossera e la peronospora, giunte dalle Americhe nella seconda metà dell'ottocento.
Si tratta, quindi, di un'uva di lunga tradizione. La classificazione del vitigno avvenne nel Settecento, quando vennero compiuti i primi studi che lo definirono un vitigno friulano a tutti gli effetti. Tale vitigno, infatti, viene coltivato nelle zone dei Colli Orientali, del Grave, della Latisana e dell'Aquileia. In particolare, nella zona del Ramandolo, situata al centro dei colli orientali del Friuli, quindi nella zona a nord-est della città di Udine, il vitigno ha trovato un suo particolarissimo microclima ideale e, per questo motivo, il vino prodotto in questa zona viene denominato Verduzzo Ramandolo, già candidato alla conquista del primo posto come DOCG friulana.