Valpolicella Superiore
Il Valpolicella Superiore è un vino rosso che viene prodotto esclusivamente nella Valpolicella, un territorio di 19 comuni compresi nella provincia di Verona, che ha ottenuto la Denominazione di Origine Controllata nel 1968, poi modificata nel 2003: si tratta di una delle numerose tipologie in cui viene prodotto il Valpolicella DOC. (continua)
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Vino Valpolicella Superiore
Il Valpolicella Superiore è un vino rosso che viene prodotto esclusivamente nella Valpolicella, un territorio di 19 comuni compresi nella provincia di Verona, che ha ottenuto la Denominazione di Origine Controllata nel 1968, poi modificata nel 2003: si tratta di una delle numerose tipologie in cui viene prodotto il Valpolicella DOC. Le altre tipologie sono Classico, Ripasso e Valpantena. Il Valpolicella diventa Superiore quando la sua affinazione non è inferiore ai 12 mesi, a partire dal primo gennaio successivo alla vendemmia ed avviene esclusivamente in botti di legno di rovere.
IL vitigno del Valpolicella Superiore DOC
Alla formazione del Valpolicella Superiore DOC concorrono vari vitigni, dei quali la Corvina Veronese, chiamata anche Cruina o Corvina, che deve essere in percentuali che vanno dal 45 al 95%. La parte restante può essere formata dal vitigno Corvinone, chiamato anche Corvina Grossa, nella misura non superiore al 50% e dal vitigno Rondinella, nella misura dal 5 al 30%. Alla formazione del Valpolicella Superiore DOC possono concorrere anche altri vitigni fino ad un totale del 25%, quali la Forselina, la Negrara, l'Oseleta e la Molinara. Prima delle modifiche, il disciplinare prevedeva il vitigno Molinara come obbligatorio, ora è solamente permesso.
La vinificazione
La vendemmia viene effettuata dalla metà di settembre alla fine di ottobre e le uve vengono accuratamente selezionate a mano già nel vigneto. I grappoli raccolti vengono lasciati riposare per 45 giorni in appositi plateaux di plastica in ampi locali areati per l'appassimento. Dopo un'ulteriore selezione manuale, per eliminare gli acini eventualmente danneggiati nel processo di appassimento, nei primi giorni di novembre avviene la pigiatura. La fermentazione avviene in grandi serbatoi di acciaio inox alla temperatura controllata di circa 28 gradi e dopo la svinatura si procede all'affinazione che avviene esclusivamente in botti di legno di rovere per un periodo non inferiore ai 12 mesi e solitamente per un periodo di 36 mesi. Dopo un ulteriore affinamento in bottiglia di 24 mesi, il Valpolicella Superiore DOC viene immesso sul mercato per la vendita.
Caratteristiche organolettiche
Per poter essere immesso sul mercato per la vendita, il Valpolicella Superiore DOC deve avere le seguenti caratteristiche organolettiche: alla vista si deve presentare di colore rosso rubino, che deve essere tendente al granato nei vini più invecchiati, all'olfatto si deve presentare con un profumo gradevole ma molto vinoso, con note di frutti rossi maturi, di mandorle amare e di cioccolato, che si avvertono via via che aumenta l'ossigenazione, al palato si deve presentare con un sapore corposo, secco ed asciutto, vellutato ed equilibrato, con note finali di spezie dolci e di marmellata. Il tasso alcolico non deve essere inferiore ai 12 gradi, l'acidità totale minima deve essere di 5 grammi per litro e l'estratto non riduttore minimo di 20 grammi per litro.
Gli abbinamenti del Valpolicella Superiore DOC
Essendo un vino rosso molto strutturato, il Valpolicella Superiore DOC si accompagna perfettamente ai piatti di carne di cacciagione, ma si abbina anche alla carne alla griglia, alla carne arrosto, di maiale o di vitello, ai primi piatti al forno conditi con sughi di carne, ai risotti di carne e legumi ed anche ai formaggi stagionati non eccessivamente piccanti. Deve essere servito ad una temperatura tra i 16 ed i 18 gradi in bicchieri molto ampi di cristallo che ne consentano l'ossigenazione e quindi lo sprigionamento di tutti i profumi.
Valpolicella Superiore DOC: storia e territorio
Il vino che si produceva in Valpolicella in epoca romana ed etrusca era chiamato Retico: la Valpolicella in quell'epoca veniva infatti chiamata Retia, poi prese il nome sembra dal latino "polesella", che significa terra che produce molti frutti o sempre dal latino "Vallispolis-cellae", ovvero valle dove ci sono tante cantine. Nei secoli sono tanti gli studiosi che si sono dedicati ai vitigni di questa zona e soprattutto alla produzione del vino: nel 1881, ad opera di Stefano de' Stefani, si ha la prima delimitazione geografica della zona produttiva, mentre ottant'anni dopo arriva la Denominazione di Origine Controllata. Il terreno della Valpolicella, dove vengono coltivati i vitigni, è stato formato dai detriti che si sono depositati nel corso dei secoli, trasportati dai corsi d'acqua: è composto dal 70% da ghiaia dal 30% da argilla e da limo.