Con Salento Igt - Indicazione Geografica Tipica - ci riferiamo a quei vini bianchi, rossi e rosati, ottenuti da uve e vitigni coltivati e approvati per la regione Puglia, nelle province di Brindisi, Lecce e Taranto. Nata nel 1995, l’IGT Salento si conferma come una delle più importanti della Puglia (continua)
Con Salento Igt - Indicazione Geografica Tipica - ci riferiamo a quei vini bianchi, rossi e rosati, ottenuti da uve e vitigni coltivati e approvati per la regione Puglia, nelle province di Brindisi, Lecce e Taranto. Nata nel 1995, l’IGT Salento si conferma come una delle più importanti della Puglia intera ed è prodotta con vitigni "Aglianico, Aleatico, Barbera, Bianco di Alessano, Greco bianco, Cabernet franc, Notardomenico, Malbech, Malvasia bianca, Malvasia nera di Brindisi, Malvasia nera di Lecce, Merlot, Refosco dal peduncolo rosso, Riesling italico, Riesling renano e Uva di Troia", solo per citare quelli più conosciuti.
Mentre il Bianco IGT può essere prodotto anche nelle varianti frizzante e passito, il Salento Rosso IGT si può trovare nelle varianti passito, frizzante e novello. Il Salento IGT Rosato, invece, nelle tipologie frizzante o fermo, è caratterizzato per almeno il 70% dalle uve provenienti dal vitigno Negroamaro e per la parte restante del 30%, da vitigni autorizzati nell’area specifica del Salento. Mentre il Salento IGT Rosso ammette l’indicazione dei vitigni "Aleatico, Cabernet, Cabernet Sauvignon, Lambrusco, Malvasia, Negroamaro e Primitivo", il Salento IGT Bianco accetta l’indicazione dei vitigni "Bombino bianco, Chardonnay, Fiano, Garganega, Greco, Malvasia, Moscato, Pinot bianco, Sauvignon, Trebbiano, Verdeca e Vermentino".
Preliminarmente, per ottenere dei vini che possano fregiarsi della dicitura Salento IGT, occorre che i vitigni e le condizioni di coltura, vendemmia e vinificazione siamo quelle specifiche per il Salento. Soprattutto le operazioni di vinificazione, devono avvenire solo nella zona circoscritta alle province di Taranto, Lecce e Brindisi, anche se una deroga ammette che tali operazioni possano esser svolte sull’intero territorio pugliese.
Inoltre, si prescrive che la resa massima per il vino finito non debba superare l’80%, mente per passito e uve stramature, la resa non deve superare il 50%. Quanto alle uve utilizzate per i vini Salento IGT, si consente un periodo di appassimento, anche direttamente sulla pianta.
Riguardo agli abbinamenti, bisogna distinguere a seconda che si tratti di Salento IGT bianchi, rossi o rosati. Il Primitivo Salento IGT, ad esempio, dal colore rosso rubino particolarmente intenso e al naso molto profumato, preferisce cibi sapidi e saporiti, quali carni rosse, selvaggina, caprini, formaggi stagionati e ricchi piatti a base di sughi densi e corposi. Il Negroamaro rosato IGT, dal sapore fresco ma delicatamente avvolgente, è l’ideale accompagnamento di antipasti saporiti, zuppe – soprattutto di pesce – e carni bianche. Un Salento IGT bianco, infine, è perfetto con molluschi, crostacei, pollame e minestre delicate.
Presente dal 1995, l’IGT Salento rispecchia l'essenza stessa della sua terra. I suoi vini, profumati di sole e di mare, così freschi eppur così godibili e corposi, rappresentano una delle tante eccellenze di questa salubre terra.