Roero Arneis è un vino bianco piemontese italiano DOCG, corposo e secco, la cui produzione è consentita in soli 19 comuni della provincia di Cuneo, situati lungo la riva sinistra del fiume Tanaro. (continua)
Roero Arneis è un vino bianco piemontese italiano DOCG, corposo e secco, la cui produzione è consentita in soli 19 comuni della provincia di Cuneo, situati lungo la riva sinistra del fiume Tanaro. È costituito da almeno 95% di uve bianche vitigno Arneis; la restante parte può essere costituita da vitigni a bacca bianca non aromatici idonei alla coltivazione nella Regione Piemonte.
colore: paglierino più o meno intenso, con riflessi leggermente ambrati.
odore: delicato, fresco ed erbaceo.
sapore: asciutto, gradevolmente amarognolo ed erbaceo.
Il Roero Arneis si abbina particolarmente con formaggi stagionati, dai sapori importanti, e con piatti a base di carni bianche e pesce. Particolarmente indicati sono i piatti tipici della cucina cuneese e delle langhe. Il Roero Arneis si presta perfettamente anche ad aperitivi ed antipasti, offrendo il meglio di sé se servito ad una temperatura tra gli 8 e i 10 gradi.
Per essere definito Roero Arneis il vino deve essere prodotto da almeno 85% di uve bianche vitigno Arneis. La zona di produzione ha un clima continentale, temperato freddo, con una alternanza delle stagioni abbastanza precisa. Le escursioni termiche tra giorno e notte di questa area aumentano la concentrazione degli aromi e fanno sì che l'acino abbia un buon equilibrio tra maturità tecnologica e fenolica. Il Roero è circondato dalla catena appenninica che protegge i pendii dalle correnti d'aria provenienti dal mare e dalle alpi, lasciando però penetrare influssi mediterranei ed alpini. I terreni sono di origine alluvionale con presenza di sabbie di origine marina. La presenza di strati di marne è una condizione essenziale se un vigneto vuole iscriversi all'albo. Il suolo del Roero, con la sua presenza di sabbia e calcare, è più soffice rispetto al terreno argilloso e compatto delle vicine Langhe. Il suolo sabbioso contiene meno nutrienti, però consente una maggiore presenza di ossigeno che dona ai vini sentori minerali. Le radici della vite andando in profondità trovano fosforo, calcio e potassio che permettono la concentrazione degli aromi nel grappolo. Inoltre tali vigneti devono essere pianeggianti, umidi, non sufficientemente soleggiati e trovarsi ad altitudini non superiori a 400 metri. La forma di allevamento deve essere la controspalliera con potatura corta o mista, alrimenti definita Guyot, con lo scopo di ottenere il capo a frutto, da cui si svilupperanno i tralci fruttiferi, e lo sperone, da cui si svilupperanno due o tre tralci da cui, nella potatura successiva, si selezionerà il nuovo capo a frutto. Le rese non devono essere superiori a 10 tonnellate per ettaro e con un grado alcolico minimo di 11,00%. La foglia di questi grappoli si presenta di colore verde cupo, con una grandezza medio-grande e tre o cinque lobi. Il germoglio ha un'apice cotonoso di colore bianco-verdastro mentre gli orli sfumano verso il colore rosa. Il grappolo può essere medio o medio-piccolo e di forma cilindrica-piramidale, spesso alato. Ha un'ottima vigoria e va contenuta nelle rese perchè tende all'abbondanza produttiva. Si vendemmia nella seconda metà di settembre. L'acino è sferoidale di media grandezza, irregolare e con un colore giallo-verdastro, la buccia è pruinosa e restituisce dei riflessi verdi.
Il Roero Arneis è un vino bianco secco con una buona personalità e finezza. L'aspetto è brillante, luminoso e solare, ha un colore paglierino con riflessi ambrati o verdi. All'olfatto ha un profumo delicato caratterizzato da intense sensazioni floreali e fruttate che ricordano ginestra, camomilla, pesca ed albicocca e al naso risulta appena erbaceo. E' ricco di corpo, con un gusto morbido e rotondo; il sapore è elegante, armonico e leggermente amarognolo, con un leggero retrogusto di mandorla e un'acidità moderata e costituita principalmente da acido tartarico intorno al 4,5 g/l. Il Roero Arneis Spumante ha una spuma fine e persistente e colore paglierino più o meno intenso. L'odore è delicato, fruttato, fresco, con eventuali sentori come di lievito o vaniglia e un sapore elegante e armonico. Il grado alcolico deve essere di 11,50% vol mentre l'acidità di 5 g/l in acido tartarico.
Da vent'anni si svolge una manifestazione, "Il Piatto per il Roero Arneis", che riunisce 5 cuochi selezionati, per presentare abbinamenti nuovi per questo prezioso vino. Compito non facile perché in questa occasione non è il vino che deve adattarsi al cibo, ma sono i cuochi che devono preparare ricette inedite e originali appositamente deicate al Roero Arneis, riuscendo ogni volta a sottolineare la straordinaria versatilità del famoso vino bianco e come possa adattarsi ai piatti moderni presentati, nonostante il passare del tempo. Il Roero Arneis ama la cucina semplice ed elegante, si abbina particolarmente con formaggi freschi o a pasta molle, come la robiola di Roccaverano, e con piatti leggeri a base di carni bianche e pesce, soprattutto quello di lago e di fiume. Può essere abbinato anche a portate a base di uova o creme di verdure, flan e sformati di verdure, e con primi delicati di pasta o di riso, come per esempio risotti allo zafferano, al parmigiano, con asparagi, o a base di pesce;così come è possibile servirlo con risotti e tagliolini burro e salvia, oppure con pasta al pesto o con i funghi. Il massimo lo dà in abbinamento con piatti della cucina tradizionale cuneese e delle langhe, a partire dal vitello tonnè, passando dai tajarin e carni come il cappone. Il Roero Arneis è ottimo anche per accompagnare aperitivi ed antipasti (freddi o caldi). Offre il meglio di sé servito ad una temperatura tra gli 8 e i 10 gradi.
Il vino Roero Arneis DOCG è un vino prezioso ed elegante, apprezzato ormai in tutto il Mondo, con grande personalità e carattere e radici molto antiche e indefinite che si perdono nel tempo. Ci sono testimonianze scritte già dal '400, comunemente si riconoscono le origini dal vitigno col nome latino di Renesio o Renexi nella zona collinare del Roero di cui è autoctono. Già nel 1478 a Canale si parlava di una "vinea muscatelli et renexiy" e sempre in quel periodo questo vino era anche definito "Nebbiolo Bianco", poichè era spesso utilizzato per tenere lontani gli uccelli dai preziosi grappoli del più pregiato Nebbiolo, l'unico vino che sembrava si potesse produrre in quelle zone. Questo vino verso il '700 è stato anche utilizzato per la produzione di altri prodotti, come il vermouth, e fino dall'800 era considerato uno dei pochi vini riconosciuti, tanto che il suo nome era citato espressamente negli inventari come "bianco Arnesi" mentre i restanti vini prodotti andavano sotto la voce di "bianco di uve diverse". Pare che il nome derivi dal dialetto, associato a persona o cosa ribelle e scontrosa, questo vitigno, infatti, era quasi scomparso dalle terre agli inizi degli anni '70 a causa della grande difficoltà di vinificarlo senza adeguate tecnologie. Solo negli ultimi decenni grazie alle nuove tecnologie e ad un'idea di alcuni piccoli produttori vitivinicoli che hanno voluto scommettere su questo vino, decidendo di produrre un bianco di valore in una terra che sembrava destinata solo ai vini rossi, questo prodotto ha avuto restituita visibilità e prestigio, diffondendo il suo nome e le sue qualità. Grazie all'aumento della richiesta sul mercato dei vini bianchi è diventato in poco tempo il bianco piemontese più di moda.
La denominazione d'origine controllata e garantita Roero Arneis nasce con il decreto ministeriale del 7 dicembre 2004 che autorizza la produzione di vini bianchi, anche spumante, e rossi con la sola denominazione Roero. La denominazione "Roero", senza altra specificazione, è riferita infatti ai vini rossi ottenuti dalle uve derivate dai vigneti composti da vitigno Nebbiolo da 95 a 98% e vitigno Arneis da 2 a 5%; mentre nella denominazione "Roero Arneis" sono invece comprese due tipologie: Roero Arneis e Roero Arneis spumante. Inizialmente infatti veniva utilizzato esclusivamente come vitigno da vini dolci, mentre negli ultimi decenni si è iniziato ad utilizzarlo anche per la produzione di vini bianchi secchi, ormai venduti e consumati a livello mondiale. Il termine Roero si riferisce inoltre al territorio in cui viene prodotto. Questa zona della Provincia di Cuneo si trova a sinistra del fiume Tanaro, mentre dalla sponda destra si trovano le Langhe, e si estende per circa 420 kmq comprendendo diversi comuni come quelli di Canale, Corneliano d'Alba, Piobesi d'Alba, Vezza d'Alba ed in parte quello dei comuni di Baldissero d'Alba, Castagnito, Castellinaldo, Govone, Guarene, Magliano Alfieri, Monta', Montaldo Roero, Monteu Roero, Ponticello d'Alba, Pocapaglia, Priocca, S. Vittoria d'Alba, S. Stefano Roero, Sommariva Perno. Da disciplinare, tutte le operazioni di vinificazione, invecchiamento e imbottigliamento, debbono essere effettuate nella zona DOCG, con autorizzazione ad estenderla nei comuni di Alba, Bra, Barbaresco, Barolo, Castiglione Falletto, Cherasco, Diano d'Alba, Grinzane Cavour, La Morra, Monchiero, Monforte d'Alba, Montelupo Albese, Neive, Novello, Roddi, Roddino, Serralunga d'Alba, Sinio, Treiso e Verduno. Nel 1994 è stato inoltre creato il Consorzio di Tutela Barolo, Barbaresco, Alba Langhe e Roero, un vero punto di riferimento, che si occupa di unire tutte le aziende vitivinicole del territorio in modo da affrontare uniti i problemi di sviluppo e organizzazione nella produzione dei vini. Il territorio, inoltre, al pari delle vicine Langhe è anche nota meta turistica in ambito eno-gastronomico e culturale tanto che il 22 giugno 2014, l'UNESCO ha riconosciuto il suo valore e ha incluso il Roero, assieme a Langhe e Monferrato, nella lista dei beni del Patrimonio dell'Umanità.