Il Pinot nero è un vino estremamente famoso in tutto il mondo, dal colore rosso che non è mai troppo marcato e riconoscibile per il suo profumo molto caratteristico di piccoli frutti rossi (soprattutto ribes, ma anche mora e lampone). (continua)
Il Pinot nero è un vino estremamente famoso in tutto il mondo, dal colore rosso che non è mai troppo marcato e riconoscibile per il suo profumo molto caratteristico di piccoli frutti rossi (soprattutto ribes, ma anche mora e lampone). È assolutamente adatto all'invecchiamento in barrique. Il Pinot nero prodotto in climi freddi e prodotti con uve dalla giusta maturazione ha un gusto che ricorda aromi vegetali come la menta e l’aneto e la frutta come ciliegia e lampone. Quello invece prodotto in climi caldi ha un’aroma di frutta, come amarena e mora, e di fiori come violetta e rosa. Il gusto di questo vino si esalta nell’accompagnamento di formaggi stagionati, selvaggina, carni bianche e pollame in genere.
L'uva viene raccolta a mano nel mese di Agosto quando ha raggiunto la completa maturazione e viene posizionata in piccole cassette, che vengono poste in cantina. La rigorosa metodica prevede che l'uva venga pigiata e diraspata nell'immediato e la sostanza deve rimanere alla temperatura di 12 gradi per l'intera notte. La tecnica è la medesima usata da sempre e permette al vino di assumere una tonalità giusta ed il tipico bouquet fruttato che tanto lo fa apprezzare. Infine, si da il via al processo di fermentazione alcolica da cui nasce il 'vino base' che viene travasato. Solo alla fine della stagione fredda, il vino viene imbottigliato con il tradizionale metodo e dopo aver subito il processo di rifermentazione.
Di solito, il Pinot riposa per 2 anni in bottiglia e poi viene 'illimpidito' e messo in commercio.
Per quanto riguarda l'aroma, all'esame olfattivo, il Pinot nero si presenta molto ricco di profumi freschi e fruttati, tanto da essere definito uno di quei vini di enorme classe e raffinatezza.
Queste caratteristiche, infatti, si rilevano solo nei vini di alta qualità e la delicatezza del Pinot, sebbene il vino sia molto soave, è percepita in modo pronunciato. L'aroma del Pinot nero dipende molto dalla zona in cui viene coltivato, infatti, se il clima è freddo e umido l'uva non raggiunge una maturazione naturale e lenta e l'aroma che si avvertirà all'esame olfattivo ricorderà elementi erbacei come l'aneto, le foglie di pomodoro o la bacca rossa.Se l'uva matura naturalmente ed in condizioni climatiche ideali, gli aromi risulteranno ben definiti e assai pronunciati come l'amarena, la ciliegia e la prugna con profumi floreali alla rosa e alla violetta. Il Pinot nero, quando viene imbottigliato, subisce un'evoluzione significativa e i profumi si trasformano in tipiche percezioni di vegetali del sottobosco, di selvaggina o addirittura di cuoio.
All'esame gustativo il Pinot nero si presenta con un'ideale acidità, naturalmente controllata, altrimenti il giusto equilibrio verrebbe a mancare. Il Pinot nero ha bisogno di cure attente ed accurate non solo durante la produzione e la vinificazione ma anche durante la conservazione nelle cantine.
Il contenuto di tannini, abbastanza ridotto, influisce fortemente sull'acidità e mantenere il vino al giusto equilibrio diventa una vera e propria arte. Solitamente, il Pinot nero si presenta morbido durante la degustazione ma, come menzionato precedentemente, non è un vino geneticamente stabile è la morbidezza potrebbe essere modificata dalla permanenza in botti di legno.
All'esame visivo, a causa della buccia sottile dei suoi acini, il Pinot Nero non presenta spiccate capacità coloranti, una caratteristica ben evidente nel colore e nella trasparenza dei suoi vini rossi. Il colore dei vini rossi prodotti con Pinot Nero può variare da tonalità piuttosto chiare a mediamente intense, in accordo alla qualità delle uve e dai tempi di macerazione. In gioventù il colore assumerà tonalità rosso rubino che evolveranno con la maturazione in rosso granato per poi raggiungere evidenti tonalità rosso aranciato.
Un vino elegante e ricercato come il Pinot nero, va sorseggiato nel classico 'Ballon', ideale per valorizzare il sapore e l'aroma di questo vino, che come abbiamo potuto vedere, risulta a volte complesso. Il ballon è un calice che dovrebbe comparire in tutte le vetrinette degli estimatori di Pinot, perché questo bicchiere è destinato a vini pregiati e di classe e non a caso, viene usato per vini a lunghissimo invecchiamento. Il calice è adatto ai vini che necessitano di una buona ossigenazione e la struttura della pancia del bicchiere valorizza le caratteristiche della bevanda e le offre il modo di esprimersi appieno senza decantazione.
Grazie alla rotondità delle pareti del calice, il Pinot nero rilascia particelle volatili che si depositano sulle pareti convesse, per diffondersi al momento giusto.
Il vino viene coinvolto in molti percorsi enogastronomici e chef di rinomata fama lo consigliano, perché sicuri che i loro piatti vengano valorizzati. Il Pinot, come pochi vini, avvolge con le sue caratteristiche particolari e la sua rara finezza che lo annovera tra quelle bevande ricche di molteplici profumi e sapori che si mescolano armonicamente e mentre si assaporano le note terrose, si passa repentinamente ad un gusto delicato come quello del ribes e della ciliegia.
La carne bianca ed i filetti di pesce apprezzano il corpo setoso del Pinot nero perché crea legami forti senza coprire il sapore. Un grande onore a questa bevanda lo fanno piatti classici composti da prosciutto crudo nostrano, scaglie di formaggio e sottaceti, ma il Pinot è da provare con l'agnello o con i piatti tipici come i canederli, il gulasch con la polenta o pietanze tirolesi.
La particolarità del Pinot nero e la sua struttura che si abbina ineccepibilmente a quei cibi che non peccano in untuosità, grazie ai tannini che hanno il compito di 'sgrassare' alcune pietanze fritte, compresi alcuni piatti cinesi. Nello stesso tempo, però, il vino ha la grande capacità di non coprire gli aromi delle pietanze e specialmente i piatti speziati come quelli che vedono protagonista il maialino nostrano, si lasciano cullare dal vino fresco e vellutato che esalta lo zenzero, il pepe o i chiodi di garofano.
L'unico consiglio è quello di non abbinare il Pinot a pietanze elaborate e che prevedono il piccante, perché il peperoncino annullerebbe il fascino del vino.
Nella rinomata opera 'Naturalis Historia', il Pinot noir viene menzionato da Plinio il vecchio a conferma, che già a quei tempi, il vino godeva di una certa notorietà. Nel libro si parla minuziosamente di di alcune e variegate specie di viti coltivate e vinificate con ottimo apprezzamento da parte dei consumatori di allora. La definizione di Pinot pare sia dovuta alla particolare forma del grappolo d'uva che sebbene di dimensioni ridotte, assomiglia molto ad una pigna, perché gli acini si presentano attaccati molto fittamente proprio come se fossero le minuscole 'squamette' dell'involucro dei pinoli.
Gli studiosi ritengono che esistano almeno 1000 varietà varietà di questo vino e tra di esse troviamo il Pinot grigio e quello Bianco. Dare una corretta definizione al Pinot diventa quasi impossibile e la maggior parte degli estimatori lo giudica 'geneticamente instabile'. Negli ultimi tempi è diventato famoso anche oltre oceano e viene apprezzato nell'Oregon e in California, ma raggiunge il massimo della notorietà nella zona di appartenenza e, in modo particolare, nella Lorena e nella zona di Champagne.
In Italia, il Pinot è conosciuto come 'Blauburgunder' e viene prodotto in Alto Adige, Trentino, Veneto e Friuli, con due tipi di uva che si differenziano tra loro per il diverso processo di vinificazione.
La prima qualità d'uva è adoperata per una vinificazione nera e il risultato finale è una bevanda molto delicata, anche se l'epilogo dipende dall'annata e dalla posizione dei vitigni.
La seconda qualità d'uva, invece, subisce un processo di lavorazione che non prevede il contatto con le bucce e l'esito è un'eccellente base per lo spumante.
I vitigni utilizzati sono gli stessi della Francia che, per antonomasia, è la patria di spumanti e champagne.
In questa vinificazione, la nostra penisola e la Francia hanno un particolare che le accomuna, ossia, l'aromacità e la corposità del vino.