Il Pinot grigio è un vino bianco pieno e ricco di estratto, di colore giallo paglierino, con profumo delicato e sapore gradevolmente morbido. Nei vini a piena maturazione risaltano note di noci e miele. (continua)
Il Pinot grigio è un vino bianco pieno e ricco di estratto, di colore giallo paglierino, con profumo delicato e sapore gradevolmente morbido. Nei vini a piena maturazione risaltano note di noci e miele. Il Pinot grigio è un diretto discendente di quello nero, ottenuto grazie ad una particolare mutazione di gemma. Esattamente come le altre varietà di pinot, anche quello grigio è una varietà di vitigno molto complessa che richiede particolari condizione ed attenzioni sia nella coltivazione che nella produzione. Necessita infatti di stabilità nell’habitat in cui viene collocato, prediligendo climi molto freddi e terreni compatibili. La coltivazione del Pinot grigio iniziò in Borgogna, che rappresenta la zona che ancora oggi possiede in assoluto le migliori condizioni climatiche per il suo sviluppo. Successivamente la sua produzione si è sparsa a livello internazionale. Un altro luogo francese che si presta in maniera eccezionale alla sua coltivazione è l’Alsazia.
La produzione del Pinot è un procedimento molto delicato e richiede mani esperte per compierlo, poiché i grappoli di questa vite necessitano di essere subito diraspati e lasciati macerare per un periodo di tempo preciso, che può subire delle variazioni a seconda della zona in cui viene prodotto, come delle alterazioni del gusto e della corposità. Dopo aver ottenuto il mosto e averlo lasciato chiarificare per parecchio tempo, lo si deve lasciare fermentare. Nonostante il procedimento appaia molto lungo, i grappoli hanno bisogno di poco tempo per maturare ed essere finalmente pronti per la produzione del vino, bilanciando così i tempi di coltura e di imbottigliamento. Il Pinot può essere messo in bottiglia dalle 4 alle 12 settimane dalla fermentazione, a seconda delle esigenze e dei gusti del produttore. Infatti il tempo della vendemmia nel Nord Italia si protrae dalla terza settimana di agosto alla prima di settembre, a seconda delle esigenze e dei gusti degli agricoltori, per questo è annoverata fra le varietà duttili di vite.
I procedimenti per la vinificazione sono sostanzialmente due, quello per iper-ossidazione, che risulta essere il più usato e comporta la quasi totale perdita delle proprietà aromatiche del'uva, ampliando al meglio il gusto del grappolo e facendone perdere il colore rosso, esaltandone al meglio la sua vocazione di vino bianco, in maniera da stuzzicare il palato degli intenditori in maniera sublime e corposa ma sempre delicata. Il procedimento per riduzione, invece, porta alla conservazione degli aromi caratteristici del grappolo, eclissando così la sua vocazione di vino bianco leggermente frizzate. Con questo procedimento si otterà un vino molto più corposo, non adatto a tutti i palati. La colorazione in questo caso risulterà leggermente rosata, diventando così piacevole anche alla vista. Questo metodo di spremitura risula essere molto più complesso del primo, poiché il grappolo deve essere trattato diveramente e le accortenze da prendere per produrre un vino di qualità devono essere maggiori.
Le caratteristiche principali del Pinot grigio sono ben precise, questo vino si presenta alla vista con un tenue colore ramato, scaturito dal contatto con le bucce durante la produzione, anche se è possibile trovarlo di colore bianco o grigio. Le varietà italiane, ovvero quelle del Trentino e dell’Alto Adige, presentano come caratteristica della varietà, un elevato tasso di acidità. Il Pinot grigio è leggermente frizzante e ha un basso contenuto di tannini, qualità che lo rende apprezzatissimo dagli estimatori. Il suo gusto è inconfondibile poiché è molto armonioso ma anche voluminoso al punto giusto e riesce a stimolare dolcemente anche i palati più difficili.
Il profumo elegante e fruttato di questo vino tanto ricercato, rappresenta una delle sue principali particolarità.
Il retrogusto e le caratteristiche del Pinot, cambiano in maniera piuttosto decisa a seconda delle variazioni che presenta il terreno su cui viene coltivato o in base agli aromi che alcuni produttori aggiungono.
Guardando le varietá disponibili nel panorama mondiale possiamo notare che la varietà tedesca presenta un’acidità molto più bilanciata rispetto a quella delle altre zone del mondo, in Oregon invece il retrogusto presenta delle note di mela o talvolta di melone, mentre in California sono soliti aggiungere al Pinot durante la sua produzione una leggera fragranza di Arugua, la variante Italiana è invece la più acida.
Dai dati raccolti nel 2006 è risultato che la superficie dell’Alsazia, regione principe della produzione di questo vino, destinata alle vigne è ricoperta per il 13,9% dai grappoli destinati alla produzione del Pinot grigio, risultati decisamente soddisfacenti per tutti gli estimatori di questoa varietà tanto particolare di vino. L’Alsazia grazie al suo clima e alla presenza di un suolo vulcanico, rimane uno dei luoghi più adatti per la produzione di questo vino, che anche in questo caso è riuscito ad ottenere la certificazione DOP.
Bisogna inoltre ricordare che il Pinot grigio fa parte di quella gamma di vini che non migliorano con il passare degli anni, infatti è consigliabile servirlo entro uno o due anni dalla data di produzione, così da evitare la perdita dei suoi aromi fruttati. Il discorso cambia per la sua varietà prodotta in Alsazia, che migliora con il passare degli anni, poiché le condizioni del terreno in cui è stato prodotti, gli fanno avere un apporto di componenti che riescono a conservarlo più a lungo, facendono in questo caso migliorarne il gusto. Il sapore del Pinot si assapora meglio se è servito freddo, orientativamente a 7°con o verso gli 11°12° per alcune varietà da scegliere in base alla proveninenza geografica, per ottenere questa temperatura sarà necessario lasciarlo 20 minuti in freezer o 10 minuti in un secchio con del ghiaccio. L'ultimo metodo è quello preferito dalla maggior parte delle persone, poiché il processo di raffreddamento risulta essere più gradale e quindi maggiormenta naturale, non incidendo così sulla vocazione frizzante di questo vino bianco. Molto importante risulta essere la scelta del calice che deve essere molto accurata, non soltanto per apparire elegantemente alla vista, ma anche per esaltarne le qualità organolettiche, che cambiano di vino in vino. Nel caso del Pinot Gris e non del Pinot Noir, che anche se molto simile ha un colore più deciso, un calice per vini bianchi freschi da 230 mm leggermente rialzato riuscirà ad esaltarne al meglio la fragranza senza il rischio di perdere i tratti distintivi, mettendo in risalto la sua purezza e la sua trasparenza che da secoli stimola i palati di tutto il mondo, da quelli più rustici a quelli più sofisticati.
Servire questo vino non è molto semplice, poiché per farlo apprezzare appieno dai commensali non è possibile prescindere da alcuni accorgimenti e dettagli, come la temperatura, il calice in cui servirlo e i piatti a cui abbinarlo, scegliendo attentamente le portate in cui servirlo.
Il Pinot Grigio si sposa perfettamente con gli antipasti grazie al suo sapore delicato, che è anche il motivo per cui, per esaltato al meglio, dovremo calibrare il gusto delle portate in base ad esso. E’ possibile servirlo con il pesce e le carni bianche o con qualche insaccato dal sapore non troppo forte, così da non contaminarne il suo gusto particolare. E’ sconsigliato abbinare questo vino ai cibi acidi come i derivati del pomodoro e gli agrumi, poiché i due sapori entrerebbero in contrasto. In generale non lo si deve servire con pietanza dai sapori troppo forti.
Il Pinot Grigio, data la sua leggerezza e la sua natura frizzante, può essere servito anche come aperitivo, con qualche stuzzichino come le arachidi, in modo da far entrare in contrasto il sapore del Pinot Gris con quello più salato e deciso delle arachidi o con dele olive verdi. Particolarmente sconsigliati sono tutti quegli stuzzichini che tendono a coprire l'aroma. Per la scelta della qualità del Pinot Grigio per l'aperitivo è molto importante guardarne la provenienza, poiché si deve scegliere il suo aroma in base al retrogusto. Per gli aperitivi è particolarmente indicata la varietà della California che pure essendo molto alcolica ha un aroma migliore.
Più nello specifico il Pinot Grigio di Aslazia risulta essere particolarmente adatto agli accostamenti Fois Gras, i caprini e la maggior parte dei piatti tradizionali di questa regione. La temperatura adatta per servire questo vino si aggira intorno ai 12°/14°, per esaltarne al meglio il sapore.
Il Pinot grigio dell'Alto Adige trova il suo abbinamento con dei cibi dal gusto particolare, come i funghi porcini o formaggi tipo il Puzzone di Moena. La temperatura di servizio di questa variante si agira intorno ai 10°/12°, leggermente più bassa di quella dell'Aslazia.
Il Pinot grigio o gris come viene chiamato in francese, è un vino originario della Borgogna, una regione Franca molto vicina all'Ile-de-france e probabilmente fu denominato al principio, dai monaci cistercensi che lo produssero, Fromenteau.
Durante il corso degli anni la sua produzione si è estesa notevolmente, espandendosi fino ad abbracciare zone di tutto il mondo e cambiando nome e caratteristiche in base alla regione di provenineza.
Le origini del Pinot Gris si perdono durante i secoli, la leggenda vuole che sia prodotto con delle viti non originarie del territorio Franco ma importate dell'Ungheria, che ancora oggi produce una varietà di Pinot chiamata Tokay d'Ungheria.
In realtà è storicamente attestato che la sua prima comparsa la fece durante il XIV secolo, e venne molto apprezzato dai regnanti di tutta europa, tanto da viaggiare di corte in corte, ma non abbiamo notizie più precise e da allora non ha mai smesso di essere prodotto e apprezzato dagli estimatori di tutto il mondo.
Il suo nome così particolare sembrerebbe derivare dal termine "pigna", o per essere più precisi "piccola pigna", termine che richiamerebbe appunto la forma dei suoi grappoli piccoli e schiacciati, tanto difficili da produrre, quanto incredibilmente aromatici.
La forma della vite da cui si estrapola il Pinot grigio è inconfondibile, poiché le sue foglie sono medie e orbicolari, molto bollose e di colore verde scuro. La foglia è al tatto risulta essere molto doppia.
La variante grigia è una delle qualità più apprezzata del Pinot, che è stato per molto tempo una delle più bevuta nel territorio italiano e in generale in quello europeo e mondiale, i cui molti produttori hanno ottenuto la certificazione DOP.
Questo vino, secondo una ricerca fatta dalla University of California, deriverebbe da una mutazione genetica avvenuta secoli fa, in maniera inspiegabile e del tutto casuale, del grappolo del Pinot Noir, di cui ne conserva parte del DNA e il gusto, deciso e allo stesso tempo delicato, grazie a cui è apprezzato in tutto il mondo.
Dato il suo enorme successo, il Pinot grigio è stato esportato in America, dove ha raccolto molti consensi soprattutto negli anni ‘90 del 1900, tanto da rendere necessaria la creazione di stabilimenti produttivi nel nuovo continente, che sono sorti negli anni soprattutto nell’Oregon e in California, dove le caratteristiche ambientali di questi due luoghi si sono rivelate favorevoli alla coltura della varietà dei grappoli usati per produrre il Pinot grigio.
Questi due luoghi non sono fra le poche regioni del mondo in cui le viti del Pinot hanno attecchito, poiché altri produttori minori, ma non per questo meno importanti, sono anche l’Australia, il Marlborough, la Tasmania e Washington. Come si può facilmente notare sembra che le zone di produzione siano sparse nel suolo mondiale in maniera del tutto casuale, ma in realtà non è così, poiché le viti per attecchire hanno bisogno di caratteristiche ben precise. Difatti la difficoltà del coltivare il Pinot Grigio sta nelle sue viti, che sono molto robuste ma decisamente poco produttive e i suoi grappoli che non temono il freddo invernale, sono molto esposti a causa della sua buccia sottile agli attacchi del marciume grigio, o di altri parassiti che tendono a distruggere le viti intaccando la parte più importante di un grappolo, i cicchi. Dalla stessa vigna possono essere prodotti anche numerosi vini rossi, sempre della qualità Pinot.
Le caratteristiche di questo vino risentono molto dei cambiamenti climatici e del suolo e sono particolarmente sensibili ai metodi di imbottigliamento, nonostante sembrino essere abbastanza omologati in tutto il mondo.
Le varietà americane, per via delle caratteristiche del suolo, presentano una gradazione alcolica maggiore grazie alll’elevato tasso di zucchero presente nei grappoli, che lo rende molto più dolce e più particolare.
L’Italia vanta invece stabilimenti importanti nel Trentino e nell’Alto Adige che hanno ottenuto la certificazione DOP.
Il Pinot grigio è prodotto anche dalla Germania, dove viene denominato Ruländer, ma essenzialmente la vocazione di questo vino rimane invariata anche in territorio tedesco. Ma la regione che detiene il primato qualitativo è l’Aslazia, che è sempre una regione francese situata a nord est della Francia.
In qualunque regione si coltivino i suoi grappoli, il Pinot grigio non è mai annoverato nella lista dei vini più facili da imbottigliare, poiché le sue viti, per crescere sane e rigogliose necessitano di un terreno particolare come il Flysch di marne, che è possibile trovare solo in alcune zone del mondo, o in generale in terre dal suolo vulcanico o calcareo che presentino però valori specifici e ben determinate condizioni climatiche.