L’uva Pinot è una varietà molto complessa e delicata, che richiede particolari attenzioni e cure per portare infine ad ottenere una produzione vinicola di grande classe ed eccellenza. Il termine “pinot” deriva dalla forma del grappolo, costituito da acini piccoli e tutti raggruppati tra loro, tanto da sembrare una pigna, che è la traduzione letterale di questo termine francese. (continua)
L’uva Pinot è una varietà molto complessa e delicata, che richiede particolari attenzioni e cure per portare infine ad ottenere una produzione vinicola di grande classe ed eccellenza. Il termine “pinot” deriva dalla forma del grappolo, costituito da acini piccoli e tutti raggruppati tra loro, tanto da sembrare una pigna, che è la traduzione letterale di questo termine francese. Tutte le varietà dei vini Pinot prendono il nome dall'omonima uva tipica dei climi freddi ed a condizioni climatiche costanti, cioè senza repentini cambiamenti, i cui grappoli ricordano la forma di una pigna.
Il termine "pinot" deriverebbe infatti proprio dalla parola "pigna" e, nello specifico caso, rimanderebbe, oltre alla forma, anche alla particolare disposizione, molto fitta, degli acini, proprio come avviene per le squame di una pigna.
I luoghi tipici e più adatti per la coltivazione dell'uva Pinot e per la produzione dei vini omonimi sono essenzialmente in terra francese: oltre alla Borgogna, vera terra d'origine dei vitigni Pinot, questa tipologia d'uva si trova anche in Alsazia, in Cote d'Or, in Cote de Nuits e, naturalmente, nella regione dello Champagne.
Tuttavia, anche in paesi europei come Germania, Austria e Svizzera, ed anche nella nostra penisola, viene prodotto e vinificato il vino Pinot.
In particolare, in Italia le aree interessate sono quelle a clima freddo, e cioè le regioni del nord, quali il Veneto, la Lombardia, il Piemonte, il Trentino Alto Adige ed il Friuli Venezia Giulia.
Invece nei paesi extraeuropei, benché solo recentemente, anche regioni americane come l'Oregon e la California, specificatamente con vitigni di Pinot Nero, hanno messo mano alla coltivazione di uva Pinot.
La lavorazione del Pinot, sia intesa come coltivazione, sia intesa come vinificazione, risulta essere estremamente complessa e necessita di particolari e non comuni abilità.
Oltre che nella stessa Borgogna, con vini famosissimi a livello mondiale, come il Romanée-Conti e lo Chambertin, anche in altre aree francesi, come ad esempio nello Champagne, si raccoglie e vinifica il Pinot Nero, mentre in Alsazia si produce maggiormente il Pinot Bianco.
Anche in Italia la coltivazione e la produzione del Pinot è presente ormai da secoli, soprattutto nell'Oltrepò Pavese, in Franciacorta, in Veneto, Friuli, Trentino, Val D'Aosta e persino in Toscana.
La produzione del Pinot Bianco, varietà che discende dal Pinot Nero e che, come detto, viene prodotta principalmente in Alsazia, ma che ha origini austriache (dove viene chiamato "Weissburgunder"), soddisfa ormai richieste a livello mondiale, essendo esportato persino in America latina, Stati Uniti ed Australia.
In terra francese dà origine ad un vino molto famoso, il cosiddetto "Gros Pinot", che deriva da vitigni molto forti e carichi. In Italia, invece, trova nel Friuli e nell'Alto Adige i terreni migliori, e più adatti, al relativo vitigno e rappresenta spesso la base dalla quale nascono pregiati spumanti, quali il Franciacorta, il Talento ed il Trento Spumante.
In queste terre assai basse sono le rese per ettaro del vitigno, per cui il risultato è infine un vino bianco ben strutturato e morbido, pronto per l'invecchiamento in piccole botti. Ma se il fine è quello di ottenere un vino più secco (spesso ideale per alcuni spumanti) si opta per la sua maturazione la conservazione in apposite vasche d'acciaio.
Il gusto in sé del Pinot Bianco è assai debole, per cui si rendono necessari procedimenti particolari per raffinarne il gusto stesso: non di rado, in fase di produzione, l'uva da cui deriva viene mescolata ad altre uve pregiate, in modo da ottenere dei risultati interessanti e, soprattutto, assai variabili. Difatti, il gusto del Pinot Bianco passa in rassegna i più diversi gusti fruttati e floreali, dalla banana all'ananas, dal gelsomino al biancospino. Per quanto riguarda il colore, invece, esso varia a seconda della metodologia di vinificazione. Tuttavia, in generale si tratta di colorazioni chiare che possono variare dal giallo paglierino ad un giallo con sfumature di verde.
Per molto tempo, gli spumanti di Pinot Bianco sono stati spesso confusi con lo Chardonnay. Le caratteristiche somiglianti permettevano che, addirittura, fosse servito, ad esempio, nei ristoranti l'uno o l'altro vino indifferentemente.
La coltivazione e la vinificazione del Pinot Nero, che è un'uva a bacca nera, avviene invece principalmente in Borgogna, mentre in Italia esistono delle varietà che derivano dalla vinificazione in nero, oppure in bianco. Quest'ultima avviene senza le bucce ed anch'essa è il punto di partenza per ottimi spumanti (in Francia viene usata per quella dello Champagne).
Il gusto del Pinot Nero ricorda quello di frutti come lamponi e ciliege, se prodotto in climi più freddi. Al contrario, se la produzione avviene in aree meno fredde, il gusto si avvicina a quello dell'amarena e della mora.
Esistono altre 2 tipologie di vino Pinot: il Pinot Grigio ed il Pinot Meunier.
Il Pinot Grigio può ritenersi anch'esso una variazione del Pinot Nero e, in Italia, ha riscosso un enorme successo, anche se una flessione della sua domanda interna ha aperto, in un momento successivo, la via dell'esportazione.
Di conseguenza oggi il Pinot Grigio è un vino che dall'Italia arriva sulle tavole di mezzo mondo e, particolarmente, su quelle cinesi, giapponesi, inglesi ed americane.
Viene solitamente, ma non esclusivamente, vinificato in bianco (con una colorazione, quindi, molto chiara e limpida): a volte invece vengono aggiunte le bucce, grazie alle quali assume un colore ramato.
La particolarità di questa tipologia di vino, ritenuta da molti qualitativamente inferiore sia al Pinot Nero, sia al Pinot Bianco, è quella di aver permesso la produzione di notevoli vini fruttati e profumati.
Il Pinot Meunier, infine, è una tipologia di Pinot presente quasi esclusivamente solo in Francia. "Meunier" in francese significa "mugnaio" ed il nome indica come la parte inferiore della vite, dove si trova una lanugine bianca, sembri ricoperta di farina.
Anch'esso consiste in un vino che rappresenta la base per la produzione di molti champagne, che dalla Francia partono alla conquista del mondo. Il suo gusto è più acidulo rispetto agli altri Pinot, ma sempre con sapore fruttato.
Come per il Pinot Grigio, anche il Pinot Bianco si rivela adatto per accompagnare gli antipasti ed il pesce, oltre alle carni bianche. Invece, il Pinot Nero in tavola accompagna molto bene la selvaggina, le carni bianche ed i formaggi stagionati.
È in Borgogna che vanno collocate le origini di questa tipologia di vino, ben prima dell'arrivo dei romani, oltre 2000 anni fa.
La terra d'origine del Pinot Bianco è invece l'Austria, anche se, ancora una volta, bisogna collocare in terra francese, e precisamente in Alsazia, l'area dove vi sono le condizioni climatiche ottimali per la sua produzione e dove, di conseguenza, nascono i vini migliori.