Il Moscato di Noto DOC è un profumatissimo vino da dessert, di colore giallo paglierino intenso, vinificato nelle versioni naturale e liquoroso. Ha un aroma di moscato delicato con sentori di frutta matura. (continua)
Il Moscato di Noto DOC è un profumatissimo vino da dessert, di colore giallo paglierino intenso, vinificato nelle versioni naturale e liquoroso. Il Moscato di Noto viene prodotto all'interno di un'ampia area del siracusano che comprende i comuni di Noto, Pachino, Avola e Rosolini, ha ottenuto l'ambito riconoscimento di vino D.O.C. nel 1974. Unitamente al Moscato di Siracusa e all'Elloro Rosso, il Moscato di Nolo è parte del Consorzio di tutela dei vini siracusani.
Questo vino si ottiene da uve di Moscato Bianco, denominate localmente Moscatella o Moscato Giallo, che prediligono i terreni calcarei ed il bel clima siculo. Oggi rientrano nella denominazione "Noto" diverse varietà di vini, benché inizialmente, cioè ai tempi del riconoscimento dell'origine controllata, per il Moscato di Noto ne venissero indicate principalmente solo 3: quello naturale, quello liquoroso ed il Moscato spumante. Alle varietà preesistenti, quindi, e cioè il Moscato di Noto propriamente detto, il Moscato di Noto spumante ed il Moscato di Noto liquoroso, si sono aggiunte successivamente queste altre varietà: il Passito di Noto, il Noto Rosso ed il Noto Nero d'Avola.
Il Moscato di Noto è ritenuto un vino di altissima qualità e, come tale, di difficile coltivazione. Il periodo di lavorazione è abbastanza lungo ed inizia ad Agosto, momento della vendemmia del Moscato, per finire a Dicembre. Le quantità annuali che possono esser prodotte, proprio al fine di mantenere alto il livello di qualità, non sono alte, né sono moltissime le aziende produttrici.
Proprio perché riconosciuto vino D.O.C. esiste un protocollo da rispettare nell'ambito sia del processo di produzione, sia di quello di vinificazione.
Nello specifico, il Moscato di Noto in senso stretto, quello liquoroso, lo spumante ed il Passito di Noto, devono obbligatoriamente provenire totalmente dalla lavorazione di uva di Moscato Bianco.
Invece il Noto Rosso ed il Moscato Nero D'Avola devono averne, in composizione ampelografica, rispettivamente il 65% e l'85%. Le parti rimanenti di questi 2 vini possono provenire dalla lavorazione di uve di vitigni a bacca nera e non aromatici.
Per quanto riguarda la coltivazione, la pianta deve essere ad alberello oppure a controspalliera, ed è consentita solo un'irrigazione di soccorso. Anche la resa massima di uva per ettaro è stabilita in maniera stringente, in quanto lo scopo finale resta quello di garantire l'elevata qualità del Moscato di Noto.
Tutte le operazioni di vinificazione (per le quali sono infine necessari circa 4 mesi di deposito in vasche d'accaio) devono avvenire obbligatoriamente all'interno del territorio dei comuni della stessa zona di produzione, oppure in cantine che possono trovarsi anche al di fuori di quest'area, purché sempre in provincia di Siracusa.
Ognuna di queste varietà presenta nello stesso momento caratteristiche diverse ed una serie di elementi comuni, com'è logico, trattandosi sempre di vini che vanno sotto la denominazione "Noto", opportunamente onnicomprensiva delle varie tipologie rispetto a quella di "Moscato di Noto" che, tra l'altro e non a caso, ha ormai sostituito.
Ad esempio, il colore giallo dorato accomuna quasi tutte le varietà, a parte naturalmente il Noto Rosso ed il Noto Nero D'Avola, che presentano invece un color rosso rubino più o meno intenso. Questi ultimi 2 tipi non hanno, ovviamente, neanche l'odore caratteristico del moscato, ma ne hanno uno che può essere definito franco ed intenso, com'è tipico dei vini rossi.
Per quanto riguarda il sapore di questi vini, si va da quello aromatico e caratteristico di un vino moscato, come nel caso del Moscato di Noto in senso stretto, a quello più dolce che accomuna il Moscato spumante e quello liquoroso, fino ai sapori gustosi, ed asciutti in modo gradevole, dei vini rossi. Naturalmente la permanenza in botti di legno di questo vino può conferire un lieve sapore legnoso che, naturalmente, deve rientrare nei limiti.
Il Moscato di Noto è l'ideale per accompagnare la coda di un bel pasto e, quindi, le macedonie (soprattutto con la crema), le torte di frutta ed i dolci con ricotta.
Questo tipo di abbinamenti sono traccia della sicilianità di questo vino e , guarda caso, riguardano pietanze che, servite quasi sempre alla fine di un pasto, che vengono consumate spesso in totale relax.
Nelle belle terre di Sicilia la tradizione vinicola, e vitinicola, è fortemente radicata e risale ad epoche antiche, ai tempi della colonizzazione greca dell'isola.
La coltura della vite contenente uve di Moscato Bianco e la produzione di Moscato di Noto è poi proseguita nei secoli ed ha caratterizzato il territorio fino ai giorni nostri.