Il Vino Nobile di Montepulciano è un vino rosso a Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG) prodotto in Toscana, nel territorio del comune di Montepulciano in provincia di Siena. (continua)
Il Vino Nobile di Montepulciano è un vino rosso a Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG) prodotto in Toscana, nel territorio del comune di Montepulciano in provincia di Siena. Non va confuso con il Montepulciano d’Abruzzo DOC, che è un vino abruzzese prodotto con l'omonimo vitigno, a differenza del Vino Nobile di Montepulciano che, invece, è vinificato da un'antica selezione clonale del vitigno Sangiovese detto Prugnolo Gentile. Il Vino Nobile di Montepulciano è uno dei vini più antichi d’Italia. Il Vino Nobile di Montepulciano non può essere immesso in consumo prima del compimento dei due anni di maturazione obbligatoria calcolati a partire dal 1º gennaio dell'anno successivo a quello di produzione delle uve. Il Vino Nobile di Montepulciano, all'atto dell'immissione al consumo, deve possedere le seguenti caratteristiche organolettiche: Colore - rubino tendente al granato con l'invecchiamento; Odore - profumo intenso, etereo, floreale, caratteristico; Sapore - asciutto, equilibrato e persistente, con possibile sentore di legno.
Il vitigno di Montepulciano deriva, come molti altri della zona, direttamente dalla Grecia. Abbiamo notizie dell'apprezzamento di questo vino già dai tempi di Annibale, che lui utilizzava prima degli assedi per dare tempra ai suoi combattenti.
Nel 1821 e negli anni seguenti abbiamo già notizia della diffusione e commercializzazione di un vino chiamato Montepulciano, prodotto nella vallata di Peligna; questo dato storico è contenuto in un documento assai antico conservato a Pescara da un nobile del territorio.
Nel corso del tempo la produzione di questo vino aumenta sempre di più ed inizia ad essere apprezzata in tutta Italia.
Con il modernizzarsi delle tecniche agricole, diventa possibile coltivate il Montepulciano non solamente in Abruzzo ma in qualsiasi altra regione d'Italia, anche se la regione perfetta per accogliere questi vigneti rimane pur sempre la Valle Peligna, che per la sua ricchezza e fertilità venne cantata anche dal poeta Ovidio. La Sotto zona Colline Teramane ha ottenuto nel 2003 la DOCG, mentre altre aree negli anni a seguire hanno ottenuto delle certificazioni di IGP o DOC, e molte altre stanno programmando di richiedere la certificazione DOCG per tutelare e diffondere al meglio il patrimonio secolare di questo vino non solamente in Italia ma anche al di fuori dei confini nazionali.
Anche per quanto riguarda gli abbinamenti culinari del Montepulciano d'Abruzzo è buona cosa distinguere fra il Montepulciano giovane e quello invecchiato.
Il vino giovane, infatti, si sposa preferibilmente con grigliate di carne, carne di maiale in genere, carne ovina e formaggi non troppo stagionati. Essendo un vino tipicamente di montagna, con il suo carattere accompagna al meglio anche sapori forti come l'arrosto di agnello, piatti romani come l'abbacchio e l'agnello in umido, o anche il cosciotto al forno, tipica ricetta pasquale.
Un ottimo abbinamento è quello fra il Montepulciano ed uno dei più famosi piatti abruzzesi, i celebri arrosticini di pecora. Il Montepulciano giovane è apprezzabile anche con piatti semplici e veloci della gastronomia italiana, come ad esempio pizza, grigliate o anche il pollo arrosto. Perfetto anche con le sale leggere.
Il Montepulciano invecchiato, essendo molto più strutturato, richiede una varietà di cibi d'accompagnamento più elaborati. Esso si sposa alla perfezione con grigliate di carne molto elaborate, arrosti farciti, carni rosse nobili, formaggi pecorini e molto stagionati o erborinati.
Il Montepulciano invecchiato spicca anche con il piatto tipico del Vincisgrassi, uno sfornato di tartufi al marsala, e con le polpette e la pasta fresca, specie se assai condita. In generale questo vino si accoppia bene con diverse spezie come rosmarino, timo, salvia e basilico. Il Montepulciano, con il suo sapore deciso ma mai invadente, non teme neppure piatti di cacciagione o quelli molto elaborati, come ad esempio l'ossobuco milanese.
Sempre più chef sperimentano inoltre l'accostamento fra questo secolare vino della tradizione abruzzese e nuove ricette, come ad esempio la carne marinata in aglio, zenzero, miele, soia e nashi, in perfetto stile orientale.
Infine il Montepulciano d'Abruzzo non disdegna neppure i dolci, come ad esempio gli Schnitzel con marmellata.