Prestigioso vino toscano, il Montecucco rosso ha la sua culla nel monte Amianta, da dove si è potuta iniziare la florida coltura vinicola. Un dipinto ritrovato in epoche antiche e raffigurante la località di Montecucco, da agio di pensare che la produzione di questo vino risalga al 3000 avanti Cristo. (continua)
Prestigioso vino toscano, il Montecucco rosso ha la sua culla nel monte Amianta, da dove si è potuta iniziare la florida coltura vinicola.
Un dipinto ritrovato in epoche antiche e raffigurante la località di Montecucco, da agio di pensare che la produzione di questo vino risalga al 3000 avanti Cristo.
La crescita vinicola della Toscana raggiunse l'apice con la dominazione etrusca e pare che il Montecucco sia stato protagonista indiscusso delle tavole dei nobili del tempo.
Se è vero che era classificato tra i vini locali più rinomati del territorio, è anche vero che il commercio attuale si è intensificato fino ad oltrepassare i confini nazionali.
Nel 1980, il Montecucco ha ottenuto il ricoscimento di vino ad origine controllata con enorme soddisfazione da parte dei produttori toscani.
I terreni particolarmente vocati alla coltivazione dei vitigni sono quelli partono da Paganico fino al Sasso d'ombrone da dove si arriva al Poggio di sasso, zona ricca di aziende vinicole.
Le viti richiedono terreni fertili e ben lavorati e gli operatori si prodigano per la raccolta dei grappoli senza nessun sistema automatizzato e tutto avviene rigorosamente a mano.
i grappoli vengono ubicati in ceste ben distanziati l'uno dagli altri e posti a riposare per una nottata, in cantine fresche.
La vinificazione avviene con una metodica che osserva ferree regole, dato che si utilizzano vasche d'acciaio a controllo termico per non oltrepassare i limiti di calore.
Il vino viene messo a maturare in botti di rovere francese affinché possa acquistare l'aroma che lo caratterizza.
Durante il processo di affinamento, il proprietario dell'azienda vinicola ha il delicato compito di monitorare costantemente le botti per assicurarsi che il livello non scenda e il nettare possa evolversi con un procedimento del tutto naturale.
Il Montecucco rosso si presenta di una tonalità rosso rubino ma diventa molto più scuro durante l'invecchiamento.
Il suo profumo è di una sorprendente eleganza e il sapore si avvicina al delicato gusto di cioccolato, ma anche di aromi speziati e tannici.
Per gustare al meglio il Montecucco rosso, bisogna servirlo ad una temperatura che non superi i 18 gradi e se viene fatto degustare in calici di cristallo a forma di tulipano, si esaltano ulteriormente le caratteristiche organolettiche.
Le bottiglie vanno conservate in cantine fresche e distese fino al momento di stapparle.
I ristoratori maremmani amano consigliare il Montecucco rosso con la selvaggina, gli arrosti ed il cinghiale.
È proprio sulle carni dal sapore particolare che l'aroma del vino viene esaltato ai massimi livelli ma il Montecucco è l'ideale anche sui salumi locali e sui formaggi stagionati, specialmente sul pecorino che ha un gusto forte e piacevolmente piccante.
Se i formaggi sono speziati, si ottiene un perfetto connubio tra sapore, profumo ed aroma.