I vini Marche IGT possono essere facilmente suddivisibili in categorie, quali: bianco, rosato, rosso, e anche nelle tipologie: passito e novello. Questi vini vengono principalmente prodotti nella regione delle Marche, in particolar modo nelle provincie di Ancona, Fermo, Ascoli Piceno, Macerata e Pesaro Urbino (continua)
I vini Marche IGT possono essere facilmente suddivisibili in categorie, quali: bianco, rosato, rosso, e anche nelle tipologie: passito e novello. Questi vini vengono principalmente prodotti nella regione delle Marche, in particolar modo nelle provincie di Ancona, Fermo, Ascoli Piceno, Macerata e Pesaro Urbino. Questi vini hanno ricevuto il marchio IGT (Indicazione Geografica Tipica) che ne ha certificato la qualità.
I vini Marche IGT nascono dalla lavorazione dell'uva appartenente ai seguenti vitigni: Alicante, Barbera, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Fiano, Gaglioppo, Ciliegiolo, Chardonnay, Grechetto, Malvasia bianca di Candia, Merlot, Moscato Bianco, Passerina, Pinot Grigio, Pinot Bianco, Pinot Nero, Rebo, Riesling, Sangiovese, Sauvignon, Syrah e Trebbiano Toscano per almeno l'85%, e per il restante 15% con l'uva di colore analogo, idonea alla coltivazione all'interno del territorio marchigiano.
Il processo di vinificazione, per quel che riguarda i vini Marche IGT, avviene in modo molto simile alle altre tipologie di vino. Il periodo di vendemmia corrisponde sempre alla fine dell'estate. L'uva viene raccolta con cura e posizionata all'interno delle cassette, e solo successivamente si procede con la diraspatura e la pigiatura soffice. Subito dopo, l'uva viene lasciata fermentare e maturare in delle ampie vasche in acciaio, per circa 15-18 giorni, ad una temperatura controllata. L'affinamento si completa in bottiglia per 4 mesi.
I vini Marche IGT si sposano perfettamente con la degustazione di piatti dal sapore delicato, come in particolar modo, pasti a base di pesce, verdura e formaggi morbidi.
Le origini della vite, che produce i vini Marche IGT, sono abbastanza remote, in quanto fanno riferimento sin al tempo degli Etruschi. Tuttavia, sono i monaci benedettini, fra il VI e il XIII sec., a tentare di migliorarne la qualità e le tecniche di conservazione del vino.