Il Langhe è una denominazione di tipo territoriale e trae la sua giustificazione da quella saggia pratica tradizionale che porta i viticoltori di Langa e Roero a selezionare nel vigneto la produzione a seconda della qualità dell’uva. (continua)
Quando si utilizza il termine Langhe, si suole riferirsi a dei pregiati vini DOC, prodotti in provincia di Cuneo. Considerata una denominazione di origine prettamente settoriale e territoriale, quella indicata come Langhe DOC consente agli agricoltori della zona delle Langhe e del Roero di poter selezionare il vino da produrre a seconda della qualità di uve e vigneti.
Mentre la denominazione specifica indicata con il nome di Langhe, può essere riferita solamente a quei vini rossi o bianchi derivanti da uvaggi misti e ai vini rosati costituiti per almeno il 60% da uve Nebbiolo, Dolcetto o Barbera, quelli prodotti con almeno l’85% di uve provenienti da un unico vitigno, possono essere immessi sul mercato con i nomi specifici dei vitigni. Di tal guisa, otteniamo il "Cabernet Sauvignon, il Favorita, il Merlot, il Freisa, lo Chardonnay, l’Arneis, il Barbera e il Nebbiolo", sono per citare alcuni dei vini prodotti in Langhe e Roero. Ed è proprio per questi motivi che le uve di un vigneto di Nebbiolo, atte a produrre esclusivamente Barolo, a monte sono già separate da quelle che poi serviranno per la vinificazione del Langhe Nebbiolo.
Oltre a quelle già citate, inoltre, non si può tralasciare di menzionare le altre eccellenze langarole famose nel mondo quali l’Alba DOC, il Barbaresco DOCG, il Barolo Chinato DOCG, il Dolcetto di Dogliani, il Verduno DOC e il Verduno DOC Pelaverga.
Preliminarmente, occorre avvertire che i vini a potersi fregiare della Denominazione di Origine Controllata Langhe, sono prodotti con uve "Barbera, Nebbiolo e Dolcetto". Gli vini prodotti nell’area delle Langhe e del Roero, invece, provengono da importanti vitigni autoctoni, assurti nel panorama mondiale, grazie a quell’inconfondibile espressione territoriale che li rende unici al mondo. Non a caso, infatti, essi piantati al di fuori dei territori langaroli, non hanno la medesima resa, traducendosi in risultati poco più che modesti. Quindi, si può affermare con assoluta certezza che il successo, i sapori e i profumi dei vini Langhe DOC derivano proprio dal territorio in cui le uve sono coltivate, vendemmiate e, successivamente vinificate.
Il processo di vinificazione per i vini a denominazione Langhe DOC può avvenire esclusivamente nei territori in provincia di Cuneo, Torino, Alessandria e Asti. La vinificazione in senso stretto è diversa a seconda dei vitigni e delle uve.
Ad esempio, per il "Langhe DOC Arneis, Langhe Rosso passito e Langhe Bianco passito", si prevede una lenta fermentazione delle uve, mantenendo i grappoli nel loro specifico habitat naturale, su graticci, piante o altre aree, purché ritenute idonee dal punto di vista biologico.
Per il Langhe DOC Arneis, Langhe Rosso passito e Langhe Bianco passito, si parla di un invecchiamento di circa 10 mesi, a partire dal mese di novembre dell'anno di raccolta delle uve.
Prima della messa in bottiglia, il vino può essere anche sottoposto a una lenta fermentazione, naturalmente ammorbidita nei mesi più freddi dell’anno.
Tali vini, poi, potranno esser messi in commercio solo a partire dal mese di settembre successivo a quello della vendemmia. Per i vini "Langhe Nascetta del Comune di Novello" e "Nascetta del Comune di Novello passito" tanto per fare un ulteriore esempio, si seguono differenti procedure, sia in ordine alla vinificazione, sia in ordine all’invecchiamento. Innanzitutto, pur potendo essere effettuate nella totalità della provincia di Cuneo, le operazioni di vinificazione per il Langhe Nascetta del Comune di Novello e per il Nascetta Comune di Novello passito, sono specifiche dei territori di "Novello, Barolo, Castiglione Falletto, Serralunga d’Alba, Monforte d’Alba, La Morra, Verduno, Grinzane Cavour, Diano d’Alba e Roddi".
Per il primo vino in questione, è necessario un periodo d’invecchiamento minimo di cinque mesi, partendo dal mese di novembre dell’anno in cui si sono compiute le operazioni di vendemmia; per il secondo, invece, i mesi d’invecchiamento, sono innalzati a dieci.
Il Barbaresco DOCG - prodotto solo nei comuni di Barbaresco, Neive e Treiso – deve invecchiare almeno ventisei mesi, dei quali, almeno nove, devono trascorrere in botti di legno massiccio.
Anche qui, bisogna distinguere a seconda della tipologia specifica dei vini – che siano essi bianchi, rossi o rosati – e a seconda dei vini in sé per sé. Mentre per i vini bianchi, si consiglia una temperatura di servizio piuttosto fresca, compresa tra i sei e gli otto gradi, per i vini rosati intorno ai 16°C, per i vini rossi, si prescrive una temperatura piuttosto alta, intorno ai 20°C.
I vini rossi considerati di media struttura, costituiscono l’accompagnamento ideale per piatti dai sapori forti e robusti, quasi tipici del periodo invernale come primi piatti di carne, zuppe, vellutate, minestre, bistecche e carni alla griglia, salumi e formaggi a pasta dura.
I rossi più forti e decisi, considerati d’alta struttura, ben si sposano con affettati, secondi a base di carne, soprattutto cacciagione e selvaggina, e con formaggi stagionati.
Ma, adesso, scendiamo nel dettaglio. Il Langhe Nebbiolo Doc, dal colore rosso rubino con striature aranciate, dal sapore vellutato e morbido al palato, può accompagnare antipasti e primi piatti dal sapore delicato e non artefatto, poco salato o artefatto. Perfetto su pollame, carni bianche e formaggi erborinati. Il Langhe Arneis, più fresco e asciutto, dal caratteristico colore giallo paglierino, è un eccellente compagno per carni bianche, primi e secondi a base di pesce e per formaggi dalla stagionatura media.
Il Langhe Barbera DOC, sontuoso, elegante e raffinato nel suo colore rosso rubino e dal sapore vigoroso e persistente, può accompagnare crostini al lardo e prosciutto, taglieri di affettati e formaggi a media stagionatura, sughi a base di carne – anche di cinghiale – polli alle spezie e carni grigliate.
Il Barolo Chinato DOCG, un tempo utilizzato come panacea per i malesseri concernenti il raffreddore, ha un sapore forte e speziato, corposo e denso che ricorda le confetture e le marmellate prodotte in casa. Quindi, non meraviglia la circostanza che esso si sposi alla perfezione su torte di mele, crostate e dolci al cioccolato.
Dal sapore indimenticabile, dai colori intensi e vivi, i vini delle Langhe sono conosciuti da tempo immemore e, dagli Anni Sessanta in poi, protetti e difesi dal Consorzio di Tutela. Ciò che rende questi vini così eccezionali e preziosi, è proprio il territorio da cui derivano: valli, terreni ricchi e aria salubre regalano questi scrigni di sapore, da centellinare dal primo all'ultimo sorso.