Il Cerasuolo D'Abruzzo Doc è il vino prodotto da vitigni, per l'appunto, a denominazione d'origine controllata, coltivati nella zona che comprende la provincia di Chieti, quella de L'Aquila, quella di Pescara fino alla zona della provincia di Teramo. (continua)
Il Cerasuolo D'Abruzzo Doc è il vino prodotto da vitigni, per l'appunto, a denominazione d'origine controllata, coltivati nella zona che comprende la provincia di Chieti, quella de L'Aquila, quella di Pescara fino alla zona della provincia di Teramo. Proprio per la zona di provenienza delle uve, è sempre stato considerato una variante dell'altretttanto noto Montepulciano d'Abruzzo, in quanto prodotto fondamentalmente dalle stesse uve. Solo a partire dal 2010, ne è stato modificato il nome, in quanto riconosciuto come DOC indipendente, a sè stante. E' da questo momento in poi che la denominazione esatta sarà proprio quella di Cerasuolo d'Abruzzo DOC.
Come già detto, il vitigno da quale viene prodotto il Cerasuolo d'Abruzzo DOC è il Montepulciano, vitigno base caratterizzato dalla presenza di un gran numero di antiossidanti, che lo rendono tra i più storici e longevi vini rosati d'Italia.
Un'uva unica nel suo genere, in quanto non necessita di debucciatura dell'acino, il vitigno del Cerasuolo d'Abruzzo DOC da un vino che si presenta con un colore rosso ciliegia (in dialetto abruzzese dette, per l'appunto, "Cirasce"), e nella variante rosato, con un odore gradevole e delicato, con note fruttate. La giusta acidità, compresa tra i 5,5 e i 6 g/l fanno si che, al gusto, questo vino si presenti morbido, armonico e con un retrogusto dolcemente mandorlato.
Le uve vengono vinificate in bianco e, più spesso, limitando la fermentazione quando sono presenti le bucce.
Essendo sia un rosso che un rosato, il Cerasuolo d'Abruzzo DOC è un vino che si presta senza problemi a tutto il pasto. In virtù del suo sapore molto piacevole, il Cerasuolo viene solitamente servito tra i 10 e i 12 gradi e, per tale ragione, si abbina in modo ideale agli antipasti di carne, alle zuppe di pesce, alle grigliate di pesce ma anche alle carni bianche, agli arrosti e ai formaggi di media stagionatura.
Il Montepulciano, dal quale deriva, come detto, il Cerasuolo d'Abruzzo, è un vitigno a bacca nera che, nel corso dei secoli, è diventato il più rappresentativo della regione abruzzese. Sembra inattendibile l'ipotesi secondo la quale si tratterebbe di un Sangiovese importato dal borgo toscano di Montepulciano: recenti studi, infatti, hanno dimostrato che esistono delle sostanziali differenze biochimiche tra i due vitigni che tenderebbero a far escludere questa origine. Per quanto riguarda il nome, questo potrebbe essere stato dato all'uva abruzzese da alcuni commercianti che, probabilmente, lo avevano confuso e scambiato con il nobile vino toscano. Come detto in precedenza, la zona in cui il vitigno del Cerasuolo viene coltivato, è molto vasto, estendendosi dal confine marchigiano a quello molisano, costituendo, così, un'ampia fascia che, a sud della città de L'Aquila, penetra in profondità verso ovest, fino al territorio della città di Sulmona.