Incastonato ad hoc nella culla del Chianti classico, a sud di Panzano, per la precisione, in provincia di Firenze, il
Molino di Grace rappresenta un punto di riferimento interessante tra i cultori del buon bere, per la produzione di eccellenti vini toscani fedeli al territorio e alla tradizione, particolarmente amati ed acclamati dalla critica, sia nazionale che internazionale.
Tra i tanti riconoscimenti, nel 2007 e nel 2009, la rivista di settore statunitense Wine&Spirits ha incluso, infatti, il Molino tra i cento migliori produttori di vino al mondo. Da allora, un successo dietro l'altro. Il nome dell’azienda è frutto dell’abbinamento tra Grace, il cognome dei padroni di casa, pardon, di fondo, e l'iconico antico mulino a vento risalente al diciannovesimo secolo che campeggia negli ampi spazi verdi della tenuta alternandosi a splendide opere d’arte en plein air, come la scultura a tema ripresa anche sulle etichette dei vini della prestigiosa cantina. La storia viticola della proprietà del Molino, acquistato nel 1995 dall'imprenditore americano, londinese d'adozione, Frank Grace è però ben più lunga e risale a circa 350 anni fa.
Numerose le peculiarità del
Molino di Grace, che si estende attualmente su 44 ettari di terreno ed è gestito in maniera egregia dal banchiere tedesco Gerhard Hirmer, grande appassionato di vini, ormai di stanza in Italia, con la preziosa consulenza dell'enologo Franco Bernabei. Tra queste, la forte vocazione alla sostenibilità. Tutti i fertilizzanti utilizzati, ad esempio, sono organici, il riscaldamento e l'aria condizionata in cantina vengono alimentati esclusivamente con i tagli delle viti e vengono arate ogni 3 anni solo le profondita più superficiali fino ad un massimo di 45 centimetri.